Valpolicella colline vitivinicole
Valpolicella Slow

Valpolicella Slow

La Valpolicella è una zona situata a 30 km del centro di Verona ed è posta all’inizio delle Prealpi in posizione nord-ovest rispetto al capoluogo scaligero e confina a sud con il fiume Adige, ad est dalle colline di Parona e di Quinzano e dalla Valpantena, mentre a nord si protrae fino ai monti Lessini.

La Valpolicella comprende 7 comuni veronesi, raccoglie storia, cultura e tradizioni, prodotti tipici, ville venete, chiese, fortificazioni austriache, percorsi naturalistici e termali, cantine, agriturismi e bed and breakfast.

La Valpolicella può essere divisa in tre aree: una zona montana a nord, una zona collinare e una zona pianeggiante a sud, ognuna caratterizzata da una vegetazione diversa sebbene quella prevalente sia la coltivazione della vite e ulivi, che si estende soprattutto nella zona collinare centrale.

Con riferimento alla Valpolicella classica, vi sono compresi i comuni di Marano, Negrar, Fumane, S.Ambrogio, San Pietro in Cariano.

La zona Classica, a sua volta, è divisa da valli scavate da torrenti che scendono dalla Lessinia, e che danno origine a cinque aree ben distinte e con le loro produzioni vitivinicole caratteristiche: nell’area di Sant’Ambrogio di Valpolicella, grazie ai terreni ricchi di calcare, si producono vini con bassa acidità, longevità elevata; a San Pietro in Cariano la prevalenza di terreni alluvionali permette ai vini di acquisire note speziate e balsamiche; nella valle di Fumane i terreni ricchi di calcare e la maggiore altitudine dona anche note floreali e morbidezza; a Marano si hanno delle produzioni quantitative notevoli che acquisiscono, grazie ai terreni vulcanici, una buona acidità e una notevole eleganza; per ultimo a Negrar, “capoluogo” della Valpolicella e centro storico della produzione della zona, grazie ai terreni argillosi, si producono tra le etichette più prestigiose: vini dotati di grande struttura ed eleganza.

Tra i principali vini della zona vi sono:

-l’Amarone, nacque per errore da alcune botti di Recioto dimenticate in cantina e venne considerato all’inizio come un mero sotto-prodotto del vino dolce, per poi diventare uno dei vini rossi più famosi e apprezzati d’Italia;

– il Valpolicella Ripasso, nato nei primi anni’80, prodotto per la prima volta da Masi e oggetto di acquisizione della certificazione DOC nel 2010, si ottiene ripassando, appunto, nelle partite di vini della Valpolicella la macerazione tradizionale delle vinacce di bucce e semi di uva avanzate dalla fermentazione del Recioto e dell’Amarone. Questo processo contribuisce ad aumentare il livello alcolico e la struttura dei vini, oltre a apportare complessità, sapore e colore;

-il Recioto della Valpolicella, vino pregiatissimo, le cui tecniche di appassimento sono state candidate per essere riconosciute dall’Unesco.

-il Valpolicella Classico;

– il Valpolicella Superiore.

Valpolicella e Vino

A sostegno dell’importanza che riveste il vino in Valpolicella, essendo essa 1° provincia export di vino, 2° provincia produttrice di vino nel Veneto e 1° regione italiana ed avente 19 vini DOC e DOCG, è importante ricordare che Camera di Commercio di Verona ha aderito e firmato per far parte della rete delle 11 Grandi Capitali del vino, assegnando a Verona il ruolo di rappresentante enoturistica per l’Italia.

Le città delle Grandi capitali del Vino organizzano tutti gli anni un contest volto a selezionare le experiences più innovative ed originali nel mondo dell’enoturismo che vengono valutate sulla base di 7 categorie, ossia l’architettura e paesaggio, arte e cultura, esperienze innovative, ricettività, ristorazione, pratiche sostenibili nell’ecoturismo, servizi per l’enoturismo; da notare come queste categorie siano molto coerenti con la filosofia slow.

Valpolicella, Verona e Great Wine Capitals

La Valpolicella tuttavia non è solamente la terra del vino, ma anche dei borghi e tra i più antichi vi è quello di San Giorgio di Valpolicella, uno dei “Borghi più Belli d’Italia” dal 2015, il cui panorama dall’alto è molto suggestivo e permette una vista sul Lago di Garda e nelle giornate più serene anche sugli Appennini Tosco-Emiliani. Accanto alla Pieve si trova l’Antiquarium a partire dal 1992, dove è possibile trovare reperti preistorici, storici, artistici e folkloristici, alcune abitazioni del modello di “casa retica”, con pareti in pietra, risalenti all’età del ferro. Si possono inoltre visitare un laboratorio per la lavorazione dell’osso e del corno, un laboratorio per la lavorazione del metallo e una cisterna, la piccola chiesetta romanica di San Zeno in Poia, aperta una sola volta all’anno.

Oltre al borgo di San Giorgio di Valpolicella, nella Valpolicella classica è possibile individuare anche alcune ville, come:

la villa Brenzoni Bassani che, durante la permanenza a Sant’Ambrogio di Paolo Brenzoni, fu frequentata da personaggi di alto profilo culturale della Verona di allora, come Aleardo Aleardi, Angelo Messedaglia, Benassù Montanari, Maria Teresa Serego Alighieri;

villa Serego Alighieri, villa Rovereti Zurla, villa Nichesola, villa Bertani, villa Pule, villa Giona, che meritano un soggiorno più lungo per essere apprezzati pienamente.

Ville e Valpolicella

Ritornando all’esposizione delle peculiarità della Valpolicella, è possibile considerare i percorsi di trekking adatti a tutti, come quello delle “Quattro fontane” di 2,5 chilometri che unisce quattro fontane in pietra, restaurate in collaborazione con la Scuola del Marmo e il Comune, che attraversa il paese di S. Ambrogio di Valpolicella, sale verso la collina di Monteleone ed entra nei campi tra le vigne ed i ciliegi.

Un’altra via percorribile a piedi è il sentiero CAI della Salute o del Vajo del Ragnin, che verrà inserito nei Percorsi della Fede, collega Gargagnago a S.Giorgio di Valpolicella. Altri percorsi naturalistici vanno da S. Giorgio a Ponton e all’Adige, salgono verso il Monte Solane e il Monte Pastello, toccano sorgenti, stagni, rivi, in mezzo ad una vegetazione lussureggiante.

In Valpolicella si sta sviluppando, infatti, sempre di più il cicloturismo e il trekking, e di seguito si riportano i percorsi in bicicletta previsti per la Valpolicella, costruiti da 8 comuni della Valpolicella e dagli sponsor di FIAB, SCRIPTA, DOLOMITI ENERGY POINT, CASSA RURALE VALLAGARINA E TAPPINER.

Percorsi Valpolicella progettata dai Comuni

Altri elementi attrattivi naturalistici della Valpolicella sono il Parco delle Cascate di Molina a Fumane, al confine con la Lessinia.

La Valpolicella inoltre, oltre ad essere una zona caratteristica per la vite, gli ulivi, le cantine, le ville e i piccoli borghi, i percorsi naturalistici che collegano le diverse attrazioni e che consentono di vivere in modo slow pure lo spostamento, offre inoltre l’acqua termale, dove a partire da un campo di pesche è stato realizzato Aquardens, il centro termale più grande di Italia.

Turismo termale e Valpolicella

Dal punto di vista geologico, l’area è situata in un territorio notoriamente attraversato da un sottosuolo ricco di vapori ad elevata pressione e temperatura, al punto da essere denominato “Località Fossa Fumara”. Da notare come, alla tradizionale offerta di Parchi divertimento, Aquardens è integrata, non solo in abbinata ad uno di essi all’interno di un hinterland, ma anche ad una sensibilità enogastronomica presente in Valpolicella che caratterizza pertanto ed esalta la slow experience completando un’offerta diversificata di Parchi del territorio.

La fortunata vicinanza al lago di Garda ha permesso a Verona di poter aggiungere un’ulteriore opportunità di attrazione turistica e ha contribuito a completare quell’offerta nel campo del leasure che era completamente scoperto, ma che diventava indispensabile per mantenere elemento di attrattività per il territorio.

Il Termalismo è strettamente legato allo slow tourism e per poter comprendere al meglio tale connessione è bene comprendere come si è evoluta l’offerta termale stessa. In particolare, fino agli anni Settanta l’offerta termale aveva una declinazione prettamente salutistica; mentre dagli anni Settanta in poi, con l’emergere della necessità di “remise en forme”, oltre all’offerta sanitaria salutistica si sono sviluppate in parallelo le “beauty houses”, parchi dei benessere, palestre che forniscono una molteplicità di attrezzature e servizi appositi, perfino alberghi e navi da crociera che offrivano diversi servizi qualificati ed esperienziali; dagli anni Novanta si è iniziato a parlare di turismo termale, ovvero la visita dei luoghi ove sono presenti fonti termali e caratterizzati da un rapporto stretto fra ambiente, natura salute, territorio e cultura. In tal senso il turismo termale può rappresentare una variabile di riferimento di slow tourism per il rilancio delle economie locali, come per la città di Verona e permette, inoltre, di abbinare ai programmi termali visite, escursioni e passeggiate nella natura e nel paesaggio che circondano gli stabilimenti, nell’ottica dell’integrazione con il territorio circostante;

Da questa descrizione emerge che la Valpolicella prevede un’immersione nella natura, un’attenzione alle logiche di  sostenibilità e alla valorizzazione del territorio, un coinvolgimento del turista da punto di vista emotivo e volto ad evitare la fastness della vita;

Di seguito una tabella riassuntiva delle principali experiences slow della Valpolicella:

Commenti disabilitati su Valpolicella Slow